Prezzo € 18,00
Autore Elisa Butali
Anno 2019
Pagine 142
con un saggio introduttivo di Marco Milella
Il fenomeno dei flussi migratori pone il problema del riconoscimento dell’alterità in modo urgente, andando a minare la concezione di realtà, di identità e di “altro” che il contesto occidentale propone. Ciò che sembra essere messo in dubbio è, in realtà, la stessa idea di convivenza, da sempre basata su un tipo di ordine gerarchico-sacrale che implicitamente legittima la dinamica del capro espiatorio.
Ogni “crisi sociale”, intesa come perturbazione del sistema sociale esistente e sovvertimento dell’ordine tradizionale, può, tuttavia, essere ricondotta ad una “biforcazione”, un bivio che apre all’uomo la possibilità di evolvere verso forme di organizzazione nuove e più complesse, riconoscendo nella tradizionale tendenza a “colpevolizzare” qualcuno, un disperato tentativo di rimanere aggrappati all’immagine “normale” di sé attraverso la persecuzione, in primo luogo, dello straniero interiore. L’ascolto attivo della realtà può favorire un prendere atto della relatività di ogni cornice culturale nonché del ventaglio di “possibilità” e “scelte” a disposizione, premessa ad un tipo di pensiero complesso che sveli la non linearità delle relazioni e la complessità della realtà. L’ascolto attivo del migrante può così aiutarci a scoprire e a riconoscere lo “straniero interiore”, attraverso un viaggio “oltre confine” che conduca alla scoperta di sé e della realtà da una nuova prospettiva e in compagnia di chi, pur non condividendo le stesse premesse culturali, possa riconoscerci in virtù di un legame che superi e trascenda la comune appartenenza identitaria.
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