Francesco Crispino
Francesco Crispino (1961) è originario di Monterosso Calabro sul lago Angitola, sulle pendici appenniniche che guardano il grande golfo del Tirreno. È un ingegnere strappato alla poesia o un poeta rubato ai numeri, in un intreccio di toni che anziché cozzarsi percorrono tutte le loro strade assieme. Si è laureato presso la Facoltà di Ingegneria Civile Idraulica all’Università di Napoli. E lì, con tutti i colori e i suoni di quella terra magica, ha sentito l’amore per i grandi classici e in particolare per D’Annunzio. Dopo la laurea ha insegnato Topografia a Varese, e fra le Prealpi, forse per aver sentito il soffo vicino della grande anima di Nino Salvaneschi, ha maturato quella grande passione per la sua scrittura profonda e delicata. Ma sulla strada era atteso da quelle terre che immancabilmente dovevano essere le pagine di sole della sua vita. Ha lavorato per sei anni sulle vie dell’Arno nel Provveditorato alle Opere Pubbliche per la Toscana a Pisa. Dal 2002 si è trasferito a Catanzaro e lavora presso la Regione Calabria occupandosi di tutti i fiumi dell’area centrale calabrese. Ma quelle terre toscane, rimaste sempre nei suoi occhi, con uno strappo improvviso dell’anima lo hanno riportato fra i colli di Volterra. E d’Infinite Aurore è la sua prima opera al sole, il suo primo romanzo a spuntare da una vastità di poesie rimaste nel cassetto.