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DIALOGHI SUL LINGUAGGIO

Prezzo      € 16,00
Autore      Andrea Del PonteLuciano di Samòsata 

Anno        2025
Pagine      64

 

 

 

Questo libro nasce dall’idea di un dialogo, anche se a distanza di diciannove secoli: quello, squisitamente umanistico, di un autore contemporaneo con Luciano, un intellettuale greco di età ellenistico-romana, nello stesso spirito con cui Nicolò Machiavelli nel 1513 scriveva “…entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono”. Andrea Del Ponte, classicista e osservatore critico dell’attualità, ha chiesto a Luciano come rispondere alla pretesa di piccoli ma potenti movimenti woke di sfigurare l’italiano introducendo asterischi e schwa al posto delle desinenze di genere: per intenderci, car* amic* al posto di “cari amici”. Luciano gli ha consigliato di rileggere il suo Giudizio delle Vocali, in cui sbeffeggia il vezzo dei radical chic suoi contemporanei di parlare usando il tau anziché il sigma perché così fa più fine (ad esempio glotta invece di glossa), immaginando che il Sigma in persona trascini in tribunale quella lettera insolente. Del Ponte così ha fatto, e ha immaginato a sua volta che le Vocali italiane denuncino tutti i manigoldi che vorrebbero sostituirle, ottenendo, alla fine di un processo surreale e tragicomico, la loro pesantissima condanna. Che, chiaramente, è un fervido auspicio che succeda anche nella nostra realtà contemporanea. 

 

Andrea Settimio Emilio Del Ponte, genovese, ha il suo Cacciaguida nell’avo Pietrino, governatore di Rodi nel 1522, quando l’isola cadde nelle mani dei Turchi di Solimano il Magnifico, e poi Gran Maestro dell’Ordine Gerosolimitano. Così forse si spiega il suo ardente filellenismo e la combattività con cui, usando le armi della parola, si batte contro i nemici della civiltà giudaica, greca, latina, cristiana. Su questa linea stanno tutti i suoi scritti, fra cui Inni nazionali dei Paesi dell’Unione Europea, De Ferrari 2004; Per le nostre radici – Carta d’identità del latino, Aracne 2018; Il Professore e la Strega, Gilgamesh 2022. Recentissima (2025) la sua partecipazione al Dizionario dei grecisti italiani del XX secolo (ed. Istituto Italiano di Studi Classici) con la stesura della voce su Gennaro Perrotta. Il suo secondo nome è quello di un bisnonno che fu valentissimo carpentiere in legno. A lui attribuisce con gratitudine la dote della creatività, che gli è stata molto utile per ideare il presente libro. 

Luciano (II secolo d.C.) nacque in una città della provincia romana di Siria, Samòsata, che oggi giace sommersa in fondo al lago artificiale creato nel 1992 dalla diga Atatürk. Di lui invece restano ben vive oltre 80 opere, attualissime per la sferzante ironia e il sapido umorismo con cui fustiga intelligentemente tutta la babele di vizi, menzogne, ipocrisie, doppiezze messa in campo dai ciarlatani, dai presuntuosi e dai potenti contemporanei per nascondere la loro nullità. Il suo mondo è evidentemente il nostro mondo. Per questo motivo Luciano ci è indispensabile, oggi più che mai. 

 

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