Il saggio mette a raffronto Sardegna e Sicilia comparandone i testi letterari che possono considerarsi come fondativi, in quanto da essi emerge un’idea dell’insularità distillata in un tempo lungo e per l’influsso di antiche narrazioni, di miti e credenze tramandati oralmente e poi approdati alla scrittura. Ma tratta anche dei mondi circonvicini e degli altri più lontani con i quali queste isole non isolate hanno in parte condiviso i destini, tessendo il complesso ordito di cui si compone la loro realtà plurale, a dipanare un unico e ampio autoracconto, stilato da autori diversi, ma accomunati da una sorta di propensione che li spinge a ritornare, come per un amoroso rovello, al pensiero della terra amata e ai discorsi che la riguardano. L’Autore è consapevole dei possibili rischi collegati a una insistita attenzione e all’analisi della propria (e altrui) condizione insulare. Ma non solo rischi e pericoli possono derivare da un tanto forte attaccamento all’isola e ai suoi racconti: il passato ha infatti infuso nel territorio un’energia che, se individuata e usata con intelligenza, può generare effetti propulsivi anche nel presente.
Maria Elena Ruggerini