LE CREPE

ISBN 978-88-8220-153-1 Collane , ,

Prezzo    € 15,00

Autore    Francesco Stefano Bottaro

Anno       2012

Pagine    234

In un modesto paese di montagna, chiamato Le crepe, posto in cima ad un trafficato quanto desolato valico alpino, il vicecommissario Federico De Biase si trova, dopo diversi anni di ordinaria amministrazione e di nevosa monotonia, a cercare di risolvere nel giro di pochi mesi, fra inverno e primavera, due inaspettati e complessi casi di omicidio, tra colpi di scena e accadimenti avventurosi. Chi desidera può leggere Le crepe come un semplice romanzo giallo, costruito unicamente sulla trama delle questioni che portano il poliziotto protagonista alla risoluzione di due misteri in sequenza. In realtà, la vicenda – scoperta del cadavere, ricerca ed analisi degli indizi, riflessione e scioglimento conclusivo – non è altro che il pretesto per consentire un profondo e analitico esame psicologico del vicecommissario, confinato a Le crepe, non si sa bene se per i suoi modi fin troppo decisi o per le sue idee fin troppo non convenzionali. Così, dopo una travagliata vita cittadina in cui ha maturato fin dall’adolescenza una ricca e variegata conoscenza del mondo, Federico De Biase affronta e risolve in un ambiente montano innevato e ostile, parallelamente ai delitti, quei conflitti interiori che lo hanno allontanato dai propri cari, ma soprattutto da sé stesso, isolandolo infine nella difficile, piatta e solitaria vita della frontiera e delle Alpi. Le crepe diventano cifra etimologica e simbolica di quel luogo, sofferto esistenzialmente e sentimentalmente, che il vicecommissario porta dentro di sé, e che tenta di ricomporre, parallelamente all’indagine in corso, o forse proprio a causa della stessa indagine. Ecco allora che il romanzo slitta dal genere “giallo” ad un più complesso “romanzo di formazione”, in cui ambiente esterno e “io” si fondono magistralmente in un unico scenario. Risolvendo i due casi, il vicecommissario farà i conti con gli antichi spettri che lo hanno drammaticamente seguito dalla lontana città. Un’occasione per curare le vecchie ferite, per rimarginare le crepe interiori della sua esistenza e cancellare quei vecchi fantasmi, in un finale misterioso e sospeso, ma che lascia presagire tempi nuovi e che, soprattutto, lascia intravedere lo spiraglio di una rinascita esistenziale di cui, forse, si era persa ogni speranza.

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