IL LINGUAGGIO POETICO TRA SILENZIO E PAROLA ASSOLUTA

ISBN 978-88-8220-202-6 Collane ,

Prezzo    € 20,00

Autore    Francesco Solitario

Anno       2012

Pagine    236

«Il poeta, invece, capisce, o sa, o intuisce, che la lingua vive su una fitta trama di sottintesi, di analogie, di metafore. Insomma il linguaggio è intramato ‘di’ e ‘col’ silenzio: il silenzio “è al tempo stesso all’interno del linguaggio e sui suoi margini vicini e lontani” (H. Lefebvre), “Le poesie hanno sempre grandi margini bianchi, grandi margini di silenzio” (P. Eluard). Il silenzio è lo sfondo originario che precede la parola prima che sia pronunciata, e che non cessa mai di farle da sfondo, perché senza di esso la parola non direbbe nulla». «Ma la nota che marca l’autonomia e la differenza dell’espressione artistica rispetto a tutte le altre forme dell’espressione umana è “l’assolutezza”. Fuori dal territorio dell’arte, qualunque cosa l’uomo pensa e fa e vuole rientra in un valore di “mediazione”, mentre solo nell’arte, nell’attività poetica, la mediazione si trasforma in “immediatezza”. Solo nell’attività poetica, cioè, l’infinito rinvio che pone la mediazione si arresta e si capovolge trasmutandosi in immediatezza. La “parola assoluta” della poesia sigilla il ciclo espressivo, non si attende nulla fuori di sé…».

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